Il museo è situato presso la secentesca Villa Ancillotto a Crocetta del Montello (TV), un paese poco a sud di Valdobbiadene che si affaccia sul Piave. Istituito nel 1978, il museo nacque con intenti in primo luogo didattici, per illustrare l’evoluzione della vita sulla terra attraverso l’esposizione di reperti fossili, paleontologici e archeologici. Dopo un completo rinnovamento nel 1998, il museo è passato in gestione alla Cooperativa Sociale Ishtar nel 2005 ed è stato recentemente ampliato con l’istallazione di una piccola sezione etnografica. 

Famoso soprattutto per la conservazione dei resti di un mammut e di un orso delle caverne rinvenuti su territorio, il Museo propone un percorso espositivo strutturato in quattro grandi sezioni, a loro volta articolate in moduli, che illustrano lo sviluppo della vita sulla Terra dalla sua nascita fino all’invenzione della scrittura da parte dell’Uomo. I reperti esposti paleontologici e archeologici esposti privilegiano il territorio al quale il Museo appartiene, ma non mancano materiali qui giunti da varie zone del bacino mediterraneo. 

Gli oggetti provenienti dal Vicino Oriente trovano posto nelle vetrine dell’ultima sala del museo, dedicata allo sviluppo delle culture della Mezzaluna fertile e all’invenzione della scrittura.

Collezione di reperti orientali del museo “La Terra e l’Uomo”

I materiali provenienti dal Vicino Oriente sono visibili al termine del percorso espositivo del museo “La Terra e l’Uomo”, come testimonianza dello sviluppo delle culture della Mezzaluna Fertile che hanno portato all’invenzione della scrittura. Essi devono la loro collocazione marginale alla vocazione più preistorica e paleontologica del museo, e sono oscurati soprattutto dalla fama dei resti del mammut “Gaetano”, rinvenuto nel 1974 a Vidor, 6km a nord di Crocetta del Montello. Non si conoscono le loro modalità di acquisizione da parte dell’ente. 

Il corpus di reperti provenienti dal Vicino Oriente Antico si compone di: 2 mattoni con iscrizioni cuneiformi, risalente l’uno al periodo neo-sumerico (regno di Ur-Nammu, 2112-2095) e uno al periodo neo-elamita (742-646 a.C.).