Dal secondo dopoguerra, è il tardo-medievale Castello Visconteo di Pavia che ospita in un’unica sede i musei civici della città. Essi si dividono in una Sezione Archeologica, una Sezione Longobarda e una Sezione Medievale e Rinascimentale. Ad esse si aggiungono la “Pinacoteca Malaspina”, la “Sala del Modello ligneo del Duomo”, la “Pinacoteca del ’600-’700”, la “Quadreria dell’800 – Collezione Morone”, il Museo del Risorgimento e il “Museo Robecchi Bricchetti”.
La Sezione Archeologica dei Musei Civici, strutturata in un percorso su quattro sale, ospita nella sala I una ricostruzione, tramite i reperti disponibili, del territorio dell’antica Pavia romana; nelle sale III-IV, invece, è ospitata una miscellanea di materiali emersi da ogni genere di scavi condotti sull’intero territorio; la sala II, infine, ospita la collezione egizia del marchese Luigi Malaspina di Sannazzaro, all’interno della quale è ospitato l’unico reperto di provenienza strettamente vicino-orientale dell’intero museo.
Collezione vicino-orientale dei Civici Musei di Pavia
secolare collezione di reperti provenienti dall’Egitto, tra cui è conservato un sigillo proveniente dalla Siria settentrionale (unico reperto propriamente vicino-orientale qui ospitato).
La collezione nella sua interezza venne assemblata a inizio ’800 da Giuseppe Nizzoli, cancelliere consolare d’Austria ad Alessandria d’Egitto, e successivamente acquistata dal marchese Luigi Malaspina di Sannazzaro, che la espose nel palazzo da lui costruito in Pavia (“Palazzo Malaspina”) assieme ad altre raccolte di opere d’arte a beneficio di tutta la cittadinanza pavese. Nel 1835, alla morte del marchese, la collezione passò secondo le sue volontà al Museo di Pavia.
Il corpus della collezione conta circa 150 oggetti di provenienza egizia; tra essi, un sigillo cilindrico mitannico, giunto nella terra dei faraoni probabilmente al seguito di un funzionario diplomatico o come dono ufficiale.