Il Civico Museo Archeologico ed Etnografico della città di Biassono, fondato nel 1977 e riconosciuto ufficialmente nel 1980, fu inizialmente allestito presso l’edificio municipale della città, Villa Verri (dal nome della celebre famiglia milanese che la eresse). In seguito all’ampliamento delle collezioni, fu ospitato dal 1994 presso Cascina Cossa, immobile recuperato per appositamente per l’occasione. Il Museo propone al pianterreno un percorso etnografico legato alla vita quotidiana nella Brianza del primo ’900, mentre al primo piano trovano posto le sezioni di archeologia generale e locale. Il percorso legato al territorio, primo nucleo dell’istituzione, è organizzato secondo criteri topografici. Di tipo cronologico-culturale è invece l’allestimento di archeologia generale, che ospita reperti dalla Mesopotamia antica fino alla tarda Età Romana. La piccola collezione di pezzi orientali si è formata attraverso alcune donazioni per parte dell’attuale conservatore del museo, il prof. E.A. Arslan, e dell’antiquaria milanese L. Michail. 

Tra le collezioni esposte, risalta certamente come una delle più importanti, la “Collezione Garovaglio”, assemblata durante il XIX secolo dal viaggiatore e antichista Alfonso Garovaglio e donata dalla di lui figlia al comune nel 1905; essa contiene diversi reperti di varia provenienza, compresi diciannove pezzi provenienti dal Vicino Oriente Antico. Accanto a questo corpus di reperti, il museo conserva anche un archivio costituito dal Garovaglio stesso, composto dalla sua corrispondenza epistolare, da suoi scritti scientifici e dai suoi taccuini di viaggio.

Collezione BIASSONO

Piccola collezione tardo-novecentesca, frutto dell’unione dei donativi personali al museo dell’archeologo E.A. Arslan e dell’antiquaria L. Michail.  

La collezione è conservata presso il Civico Museo Archeologico ed Etnografico “Carlo Verri” di Biassono; conservata inizialmente nella sede del museo a Villa Verri, i reperti trovano nel 1994 la loro definitiva sistemazione nell’allestimento di Cascina Cosso. Il cosiddetto “Dono Michail” giunge a Biassono nel 1988-’89, ed è un piccolo saggio della più ampia “Collezione Michail” oggi ospitata dal Museo Archeologico di Milano; più tarda l’acquisizione degli altri reperti. 

Il corpus della collezione si compone di: 4 figurine fittili di provenienza siriana (due dell’Età del Bronzo Antico, due di Epoca Persiana); 2 lucerne provenienti dal Vicino Oriente (datate una al II e una al I millennio a.C.); 1 tavoletta d’argilla iscritta, probabilmente una lettera, risalente alla Babilonia di Hammurabi.